Storia
Avvolta nell'innegabile esotismo conferitole dalla pittura orientaleggiante, la famosa pipa ad acqua - più conosciuta come narghilè - si è improvvisamente diffusa in Europa a partire dagli anni'90.
Le origini del narghilè si perdono nella notte dei tempi. L'utilizzo di questo strumento sembra risalire a oltre un millennio fa, circoscritto alle aree che corrispondono ai moderni Pakistan e India, tuttavia la prima attestazione storica verificabile è quella di Cyril Elgood, medico onorario del re di Persia, che nei suoi scritti indicò Irfan Shaikh come "l'inventore dell'idea" del dispositivo. Questi esercitò la sua professione di medico presso la corte dell'imperatore Mughal Akbar I (1542-1605 d.C.) sovrano del Gran Mogol, la più grande dinastia imperiale durante la dominazione islamica in India.
Tuttavia è curiosa una quartina del 1535 del poeta perisano Ahli Shirazi che per primo si riferisce all'uso del ḡalyān (un tipo di narghilè) che dunque sembrerebbe attestare il suo uso almeno fin dal tempo dello Scià Tahma (1400). Certamente, in tal caso, la sostanza fumata non era tabacco poichè questo giunse in Persia ad opera dei portoghesi non prima del 1600 dunque possiamo ipotizzare che si trattava di erbe del deserto di qualche tipo.
Sembra, poi, che sia Abu'l-Fath Gilani a dover essere accreditato come colui che ha introdotto il ḡalyān, già in uso in Persia, in India. Non vi è, però, nessuna prova definitiva dell'esistenza della forma attuale del "tubo dell'acqua", come viene chiamato dagli arabi, fino al 1560.


"Il Tedio! Pregni gli occhi d’un suo pigro rovello,
egli sogna patiboli, fumando il narghilè:
tu questo molle mostro conosci al par di me,
o ipocrita lettore, mio simile, fratello!”
I Fiori del Male – Charles Baudelaire

Significato culturale
Segno di benessere e vocazione per i ricchi e potenti indiani, il narghilè in Persia (l'attuale Iran), è rapidamente diventato comune in ogni livello della società, comprese le donne, oltre che diventare pratica comune per studenti e insegnanti durante le lezioni. In Turchia, il narghilè è rimasto uno status symbol per un lungo periodo tanto è vero che rappresentò lo strumento di insulto attraverso il quale nel 1841- in piena crisi diplomatica scoppiata tra l'Impero ottomano e la Francia - il sultano non offrì all'ambasciatore francese la possibilità di fumare con lui.